Il professore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICA) Luca Martinelli, intervistato dal Corriere Adriatico, spiega l’ipotesi del tunnel flottante in alveo per  i lunghi attraversamenti e per quello dello Stretto di Messina.

Come spiega Martinelli: «Il tunnel flottante in alveo è una tipologia di attraversamento in cui una o più canne di un tunnel sono collocate 30-40 metri al di sotto del livello medio dell’acqua […]. La costruzione è modulare e viene ottenuta assemblando in situ sezioni lunghe diverse decine di metri […] che vengono prefabbricate a terra e fatte flottare fino al sito di costruzione, dove vengono giuntate tra loro».

Dopo diversi anni di studi e ricerche in merito, quella del tunnel flottante sembrerebbe un’ipotesi ben più che accreditata, in quanto le sue caratteristiche giocano tutte a favore per quanto riguarda la costruzione di un’opera di questa dimensioni. Infatti, questa tipologia di tunnel «è la soluzione del futuro per quanto attiene ad attraversamenti di notevole lunghezza in presenza di medie profondità […] dei fondali»; inoltre «la modesta profondità alla quale è posto tende a minimizzare i costi di realizzazione delle rampe di accesso».

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